Nell’ambito del festival “Popsophia” tenutosi a Civitanova Marche (15-17 luglio 2011) Umberto Galimberti ha trattato il rapporto storico fra uomo e tecnica, illustrando l’attuale rapporto fra razionalità ed emozioni, per segnalare l’odierna difficoltà a individuare ciò che è buono, sacro, rispetto a ciò che è utile. Constatando il pervasivo e acritico uso della tecnica che accentua la difficoltà a differenziare il mezzo dal fine, il filosofo ha approfondito le difficoltà delle etiche storiche (etica cristiana fondata sull’intenzione, etica della responsabilità fondata sulle conseguenze ed etica laica kantiana razionalmente fondata) di fronte al controverso tentativo di porre limiti alla tecnica, chiedendosi se esista un pensiero alternativo al pensiero “calcolante” dominato dalla tecnica. L’alta conversazione si è poi incentrata sul posto che ha il dolore nella prospettiva di vita e nel futuro della persona nel momento storico attuale in cui si tende a vivere in un presente “eterno” per non volgere lo sguardo verso un futuro vissuto come angosciante.
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segnalazione di Luciano Orsi (luciano.orsi@aopoma.it)
e Ayres Marques Pinto (ayresmaques@gmail.com)