Editoriale di Antonio G. Spagnolo, Medicina e Morale 2011/6:967-72
L’autore riflette sull’ingresso nel linguaggio sanitario di termini importati dall’economia e sul tentativo, ormai manifesto, di sostituire termini classici come paziente con cliente/consumatore, medici e infermieri con fornitori/provider, ricoveri o interventi terapeutici con fattori di produzione, cure con produttività, eccetera. Poiché la parola, non solo riflette un pensiero ma, se ripetuta, genera un pensiero, uno stato d’animo e quindi un comportamento, il rischio palesato da Spagnolo è quello di alterare la natura delle cure e l’ethos del professionista sanitario. Un editoriale su cui riflettere in tempi in cui si deve razionalizzare l’uso delle risorse e contemporaneamente rimettere il malato al centro del sistema di cura. Una sfida per tutta la medicina e, forse, ancor di più per le cure palliative in procinto di entrare nel sistema sanitario con un patrimonio “filosofico” da difendere strenuamente da striscianti estremizzazioni economiciste.
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segnalazione di Luciano Orsi (luciano.orsi@aopoma.it)