Regista: Gus Van Sant
Attori protagonisti: Henry Hopper, Mia Wasikowska, Ryo Kase
Anno: 2011 (USA) 
Genere: drammatico, romantico

locandina

Eros e thanatos sono gli eterni protagonisti di sfondo, Enoch e Annabel i protagonisti in primo piano. Enoch ha una storia familiare tragica, un amico giapponese immaginario con cui gioca a battaglia navale, tendenze suicide e lo strano hobby di infilarsi ai funerali di persone sconosciute a cui ruba le storie. Annabel vive con la sorella e la madre che non disdegna gli alcolici, frequenta un ospedale per “malatini” di cancro, ha una passione per Darwin, per gli uccelli acquatici e per il disegno. Film poetico, ove a è scontato. Bellissima la colonna sonora.
Perché un palliativista dovrebbe vederlo? Perché mette in luce modi diversi di affrontare la malattia e il lutto: l’accettazione e il desiderio da parte della persona malata di vivere pienamente l’ultima fase della vita senza essere considerata un “morto vivente” (non a caso nel film l’amore trionfa durante Halloween) ma godendo di tutto quello che la vita può offrire, il rifiuto, la disperazione di chi resta e la rabbia nei confronti di una medicina che non offre ulteriori soluzioni. E poi perché ci mostra come spesso il malato sia più forte di chi gli sta intorno e paradossalmente scopre di aver forza per sé e per lenire il dolore dei familiari, coloro che restano sul campo di battaglia. Nel film la malattia e la morte diventano celebrazione della vita.
Link:
– clicca qui per vedere il trailer del film
– clicca qui per accedere alla scheda del film sul sito Internet Movie Data Base (IMBd)

segnalazione di Daniela Martinelli (daniela.martinelli@aopoma.it)

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