Regista: Paolo Nani

Attori protagonisti: Paolo Nani e Kristjan Ingimarsson

Un delicato equilibrio di risate e commozione; ottanta minuti senza parole per raccontare l’amicizia che lega una coppia di clown di successo, la vita in teatro e dietro le quinte. E’ la storia di un duo di grandi clown al culmine della carriera quando improvvisamente uno di loro apprende che è malato e sta per morire. Bello questo spettacolo che parla della vita e parla alla vita di noi professionisti operatori delle cure palliative, alle nostre scelte professionali, al nostro vivere e agire per lenire le sofferenze della persona tutta (dove inizia lo spirito? Dove finisce il corpo?). Il timore può rendere pudichi e la poesia ha la grazia di essere appartata come in questo spettacolo in cui una sapiente realizzazione scenica, attraverso uno sgangherato backstage, offre la possibilità di essere spettatori di un “al di qua e al di là” del sipario in una dimensione interna/esterna delle vicende del protagonista che incontra la malattia e la morte. Uno spettacolo delicato e intelligente che offre spunti su temi profondi, critici e delicati, cari a noi palliativisti. Il messaggio passa e viene trasmesso con la potenza e leggerezza del linguaggio ironico fino alla conclusione che impone una domanda: “Che cosa è poi l’essenziale nella vita? Ma alla fine che cosa resta di veramente importante?”. Ci viene suggerito un pensiero: che forse ciò che resta di importante alla fine è solo la tenerezza che abbiamo provato, la tenerezza e la gioia che abbiamo saputo regalare.

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