Autore: Marina Sozzi
Edizione: Chiarelettere
Anno: 2014
Pagine: 272
Prezzo: 13,60
Codice ISBN: 9788861902404

Molte persone si trovano nella condizione di dovere essere curate, di dovere ricevere interventi importanti, si trovano a necessitare di cure specifiche, di terapie più o meno invasive, si trovano ad avere bisogno di sedazione; insomma si trovano a vivere esperienze che condizionano la qualità della loro vita e la qualità e il tempo del loro morire. Questo testo tratta i temi legati a questi fatti anche in relazione a temi importanti come il testamento biologico o le direttive anticipate di trattamento, per approfondire questioni legate al modo che abbiamo, nella nostra società, di vivere la vita, di prendere in considerazione la morte in vita, di prendere in considerazione temi eticamente sensibili che non esulano e non prescindono dalla cultura in cui sono inseriti e sono legati a doppio filo con l’educazione e la formazione che riceviamo e diamo su questi temi. Sono temi che riguardano la vita tutta e, di conseguenza, anche la morte e la possibilità di una buona morte, dignitosa e secondo le proprie volontà.
“Si parla molto di dignità della morte. Solo il soggetto interessato può stabilire dove intenda collocare il confine tra ciò che è dignitoso e ciò che non lo è”. I temi di bioetica trattati nel libro sono contestualizzati storicamente e ben argomentati e aprono a riflessioni necessarie e fondamentali tra clinica, bioetica e filosofia. Le riflessioni sul morire devono affondare le radici nella vita di ogni giorno, nel prendere in considerazione la morte in vita; in questa presa d’atto e in questa riflessione il testo ci accompagna molto bene. Il libro offre una riflessione ben condotta, di agile lettura, necessaria agli operatori sanitari e utile a tutti, auspicando una pedagogia della vita e della morte necessaria alla società e alla medicina.

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