Libro: La vita inattesa
Autore: Beltramini Micol A., Faraci Tito, Ferrari Alessandro Q.
Edizione: Rizzoli Lizard
Anno: 2014
Pagine: 128p
Prezzo: 15,00€
Codice ISBN: 9788817075800

LA VITA INATTESA – UN GRAPHIC NOVEL CHE VUOLE ANDARE OLTRE LA MALATTIA

Cosa centrano una donna che scopre di essere cieca solo in età adulta, un ragazzo con una malattia dal nome quasi impronunciabile, una figlia che vive un raro malanno neurologico della madre, una malata di leucemia, due bambini che non si capacitano dei frequentissimi viaggi a Milano di un padre malato di carcinoma del pancreas, con dieci illustratori di fama internazionale? Risponde Aldo Rosati nell’introduzione del libro “La vita in attesa”, un graphic novel edito da Rizzoli Lizard: “I malati sono libri. Che chiedono di essere letti con passione, perché animati dalla voglia di confidare al mondo oscurità e speranze di una vita inattesa. In attesa di essere ascoltata.”

“La vita in attesa” è una racconta dieci storie di vita vissuta che trattano in maniera diversa del dolore, della sofferenza e della paura, facendosi però portatrice anche di un messaggio di speranza, di riscatto, di coraggio e la ferma volontà di dimostrare a se stessi ed agli altri di potercela fare. La graphic novel nasce dal talento e dalla passione di alcuni tra i fumettisti e gli sceneggiatori più illustri del panorama artistico nazionale ed internazionale (Silvia Ziche, Paolo Bacilieri, Nate Powell, Thomas Campi, Massimo Carnevale, Laura Scarpa, Tuono Pettinato, Marco Corona, Vincenzo Filosa, Giuseppe Palumbo, Micol Beltramini, Tito Faraci e Alessandro Q. Ferrari), e da una selezione delle oltre quattromila testimonianza raccolte durante la campagna “Viverla tutta” promossa da Pfizer con l’Istituto Superiore di Sanità, la Asl 10 di Firenze e la European Society  for Health and Medical Sociology.

Il fumetto è un metodo efficace per descrivere ombre ed oscurità o provare ad affrontare il dolore in quanto, fondendo testo ed immagini, sa mostrare l’invisibile, illuminando in maniera diretta il disagio e la sofferenza. E forse, vedere la propria storia trasformata in un cartoon dai toni alle volte ironici, alle volte sarcastici, alla volte riflessivi, è un modo forte e deciso per sfidare il mostro della paura. Il tentativo è dare un senso al dolore. Come vorrebbe fare Rossana che, giorno dopo giorno, vede la madre Dora deformata dalla malattia. “Per ogni mostro che crea, io creo una gioia.”  – afferma – “Non li posso battere i mostri, questo lo so. Ma non è vincere il punto.” L’utilizzo del metodo narrativo, d’altro canto, permette di affrontare la malattia non come una serie di sintomi e rimedi, ma piuttosto come la possibilità di mettere al centro della scena la storia individuale della persona stessa, che, in maniera totalmente personale, affronta la sua realtà, reagisce in maniera diversa alla sofferenza, vive in maniera differente la rete di relazioni inter- ed intra-personali. L’ascolto diventa il punto di partenza per diagnosi e cura che, in questo modo, si costruiscono insieme ai pazienti. “Raccontare aiuta ad essere meno soli” – afferma la storica disegnatrice della Disney, Silvia Ziche – “Affrontare la malattia testimoniandola può essere una parte della guarigione”. E forse è proprio questo il punto: la scrittura aiuta a gestire i mostri, a controllare la paura.

Insieme alla scrittura, un’altra arma è l’ironia. E questo è, per esempio, il caso di un globulo bianco, di una malata di leucemia, che, mentre sta concludendo il suo aperitivo in un bar, chiamato scherzosamente “Bloody Mary”, quando improvvisamente viene attaccato aggressivamente da un “fottuto batterio”, cerca la trattativa dicendo: “Ehi, calma! Parliamone da microrganismi civili! Portavo solo un po’ di faringite.”

Un libro interessante che riesce, contemporaneamente, a strappare un sorriso e far riflettere, nel tentativo di distruggere il mostro della paura e dare un messaggio di speranza. Un libro che spiazza. Come la vita.

Maddalena Bellei (comunicazione@sicp.it)


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