Film: Braccialetti Rossi 2
Regista: Giacomo Campiotti
Attori protagonisti: Aurora Ruffino, Carmine Buschini, Brando Pacitto, Pio Luigi Piscicelli, Lorenzo
Guidi, Mirko Trovato
Anno: 2015
Genere: Serie TV

“Vedi, la vita è una piuma, si balla e si trema, amore mio. Non sono per niente vicino a un addio, non essere triste, amore mio. Ci metto il coraggio, che è parte del tuo. ” 

Da quando ho iniziato ad appassionarmi a cinema e serie TV, la frase che, forse, ho sentito pronunciare più frequentemente riguarda la delusione portata dalla seconda stagione delle serie TV italiane e solitamente si tratta di una delusione direttamente proporzionale a quanto ci era piaciuta la prima. Per ricredersi si potrebbe partire da Braccialetti Rossi 2. No, non delude: non delude la regia di Campiotti; non deludono le canzoni tanto orecchiabili quanto profonde di Agliardi, Facchinetti ed altri cantanti di successo; non delude il cast arricchito di nuovi simpatici elementi. Ma soprattutto (ed era proprio questa la sfida) non delude la storia. Non è tutto rose e fiori, ma a questo la prima stagione ci aveva già abituati. La seconda scava molto più a fondo nei concetti, terribili, di disperazione e speranza delusa e in quelli, terribilmente belli, di amicizia e amore. Per qualcuno non sembra esistere la fine al suo dolore, qualcun altro invece deve convivere con le difficoltà che la realtà, fuori dall’ospedale, porta con sé. Si parla quindi di adolescenza, di accoglienza, di re-inserimento nella società dei “sani”, nella scuola. Si parla di nuovo di paura, del terrore di avere ancora il cancro, dell’umana disperazione dovuta alle ultime analisi: “Leo, il tumore si è spostato al cervello”. I problemi ci sono, non sono nascosti né, tanto meno, addolciti: lo spettatore li vive insieme ai personaggi. 
E alla fine una grande ri-conferma: a salvarci (non necessariamente nel senso fisico del termine) sarà nuovamente l’amicizia e l’amore. O almeno sono le uniche cose che riescono ad abbracciare tutto quanto dandogli addirittura, ancora una volta, un senso. 

“E non sai quanta bellezza sta negli occhi disperati,
stropicciati come te.
Ci sono anch’io in questo concerto di spine e di perle.
Tu ridi per quando hai tenuto
la faccia composta davanti alle sberle.
E’ tutta per te questa cascata di pioggia e fede,
non smettere adesso di ridere e piangere: il bene si avvera.”

 Maddalena Bellei (comunicazione@sicp.it)

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