Regista: Naomi Kawase
Attori protagonisti: Masatoshi Nagase, Kirin Kiki
Anno: 2015
Genere: drammatico

Tre solitudini si incrociano e percorrono (casualmente?) un tratto di vita insieme. La marginalità sociale conseguente ad una condanna penale dell’uomo, l’incomprensione della vita sentimentale della giovane adolescente, lo stigma sociale della malattia cronica dell’anziana donna, diventano lo spazio ed il tempo in cui fioriscono inaspettate sensibilità spirituali e profondi scambi di vissuti interiori. La gentilezza compassionevole della visione della vita dell’anziana malata, esclusa per tutta la vita dalla società, riesce a penetrare nell’apparente abulia confusa di un’adolescente in cerca di riferimenti affettivi e di senso, oltre che nell’apparente cecità e sordità di un uomo murato dentro un sovrastante senso di colpa. La fragilità della malattia cronica invalidante e socialmente repulsiva offre connessioni con una visione antropologica della natura e del suo scorrere temporale aprendo a sottili ma tenaci cornici di senso in un Giappone sempre in bilico tra le ossessioni occidentali di stampo produttivistico e solipsistico e le sue sempre più esili radici culturali millenarie. Un film ricco di significati e spunti di riflessione per occidentali spaesati nelle derive efficientistiche e spesso smemorati dei loro storici rapporti con la caducità degli accadimenti naturali, malattia e morte comprese.

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Luciano Orsi (luciano.orsi@aopoma.it)

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