Autore: Vito Calabrese
Edizione: La meridiana
Anno: 2016
Pagine: 128
Prezzo: 15 euro
Codice ISBN: 978-88-6153-578-7

Ci sono libri che arrivano diritti a quel confine dove ognuno si trova catapultato quando ciò che chiamiamo tragedia entra nella tua vita e in quella degli altri generando un trauma, costringendoti a fare i conti la tua quotidianità e il tuo pensarti con gli altri e con te stesso. Così è per il libro di Vito Calabrese. Portare la vita in salvo è un libro che Vito Calabrese non avrebbe mai pensato di scrivere se un giorno Paola Labriola, sua moglie, psichiatra in servizio al SIM (Servizio di Igiene Mentale) non fosse stata ammazzata da uno degli utenti che lei seguiva. La vita da portare in salvo non è, non può essere ormai più quella di Paola, ma quella di ognuno e della comunità che è ferita da una azione indicibile e deve risalire tutto il dolore per ritrovare il senso del comune vivere. È un libro, quello di Vito Calabrese, sulla resilienza possibile in una comunità pietrificata dal dolore.
Come Vito Calabrese scrive: “Non è un libro su Paola. Quel libro deve essere ancora scritto. Parlare di situazioni traumatiche è difficile perché emotivamente doloroso: si fa di tutto per distogliere lo sguardo. Il trauma abita un non luogo, creargli uno spazio dove fare l’esperienza dell’incontro con l’atrocità, è un’operazione indispensabile, per mettere un confine fra i vivi e i morti. Nel mio lavoro psicoterapeutico mi ero avvicinato a vicende umane dove il dolore che affliggeva gli altri era qualcosa che poteva accadere anche a me. Ma quando ti accade qualcosa di assurdo si guarda la vita con meno illusioni e con più gratitudine. Ho scoperto che il tempo del lutto non è fatto solo di vuoto, di mancanza, di desolazione, di nostalgia del futuro, ma anche di tutto quello che l’amore vissuto può continuare a generare nel presente attraverso il rapporto con gli altri, con la bellezza di altri racconti. La mia visione delle cose è cambiata, non posso più prescindere da quello che è accaduto. Qualcuno diceva che Paola non voleva passare su questa vita come un vestito vuoto. Questo libro è un pezzo del suo vestito.”

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Cristina Pedroni (cristina.pedroni@ausl.re.it)

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