Autore: Ines Testoni, Guidalberto Bormolini, Enzo Pace, Luigi Vero Tarca
Edizione: Lindau
Anno: 2015
Pagine: 476
Prezzo: 24,65
Codice ISBN: 9788867084067

“Seeing beyond in facing death – Vedere oltre dinanzi al morire”, una raccolta di saggi nata dalle riflessioni emerse durante il bellissimo convegno omonimo e curata da Ines Testoni, Guidalberto Bormolini, Enzo Pace e Luigi Vero Tarca, sviluppa il tema del morire, della morte e degli strumenti per vedere oltre questo confine secondo le scienze umane e le diverse tradizioni religiose (ebraica, cristiana, islamica, taoista, induista, buddhista).  La peculiarità di questa raccolta è di aver coinvolto alcuni tra i maggiori esperti nei campi della psicologia, della filosofia, della sociologia e della teologia, che professano diverse convinzioni religiose e che ci insegnano quanto sia importante saper vedere oltre la vita.  Il libro è stato articolato in 5 parti.

La prima parte è a cura di Ines Testoni (psicologa sociale), Vincenzo Pace (sociologo) e Vero Tarca (filosofo), che analizzano la morte sotto gli aspetti che competono ad ognuno. La seconda parte, firmata dallo scrittore e saggista di cultura ebraica Amos Luzzatto, analizza il tema del soffrire e del morire dal punto di vista dell’Ebraismo. La terza parte è dedicata al Cristianesimo e si avvale delle competenze teologiche di Monsignor Gianfranco Ravasi con la collaborazione di Guidalberto Bormolini, monaco direttore di un centro di spiritualità ecumenico aperto al dialogo con i non credenti e con le altre culture e religioni. La quarta parte comprende tre saggi dedicati all’Islam a cura soprattutto del sociologo e scrittore iraniano Farhad Khosrokhavar. Infine la quinta parte è dedicata allo studio dell’Oriente: l’Induismo, il Taoismo, il Buddismo, fra  Yin e lo Yang , il Qi e la teoria dei cinque elementi.

Mi soffermo sulla parte curata da Guidalberto Bormolini, per l’interesse specifico e comune che abbiamo sugli argomenti trattati.

Io penso che il termine Trasfigurazione sia il cardine attorno al quale gira tutto il senso della vita e della morte secondo un Cristiano. Infatti, nella Bibbia si sottolinea in più parti che la morte è come una trasformazione del corpo materiale in corpo spirituale, processo che si inizia anche durante la vita, quando i condizionamenti imposti dalla materia cedono il passo alla crescita spirituale secondo il Cristo. La Trasfigurazione consiste nella conquista di un nuovo abito di luce con il quale ci si riveste praticando un modello di vita Cristiano.

Bormolini sostiene che l’aspetto trascendentale del corpo di luce, spesso trascurato dai capitoli della divinizzazione, sia in realtà molto importante per un Cristiano, il fine ultimo a cui tendere, una grande motivazione a coltivare un sano rapporto con tutta la natura che, essendo frutto della Creazione Divina, è degna di rispetto e di lode. Condurre una vita sana significa, per l’autore, sapersi rapportare con rispetto ad ogni creatura vivente. Un invito all’alimentazione vegetariana, secondo il suo punto di vista, aiuterebbe l’uomo nel suo cammino di vita spirituale, alleggerendolo da un peso che deriva anche dal suo modo di trattare la vita che è presente in un animale; tale punto di vista è presente nel pensiero delle filosofie orientali e nella tradizione ebraica.

Credo che Bormolini abbia molto chiaro che molte interpretazioni post-moderne della fede religiosa conducono purtroppo all’autodistruzione e alla distruzione dell’altro, oppure non consentono un processo di trasfigurazione perché tengono le persone avvinghiate alla materia, altre ancora allontanano decisamente l’uomo da Dio. Per un Cristiano è molto importante sapersi attenere alla parola scritta e praticarla con piena consapevolezza e libertà, secondo il libero arbitrio che Dio gli ha concesso. E proprio su quest’ultimo aspetto della libertà vorrei concludere le mie riflessioni: amore è libertà, chi ama non si deve porre il problema di voler cambiare l’altro perché il suo amore non dipende da uno stereotipo. Non c’è niente di più bello nel sentirsi amati senza condizionamenti, e questo è ciò che Dio fa con i suoi figli.

I semi di tali congetture esistono in tutte le grandi religioni. Vanno solo cercati e reinterpretati, bisogna rinnovare tradizioni antiche travisate da secoli d’interpretazioni aberranti, e aprirsi al dialogo con altre religioni, come sta facendo Guidalberto con notevole impegno, passione e cultura.

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Bruno Mazzocchi (mazzocchibruno@hotmail.com)

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