Autore: Lisa Genova
Edizione: Piemme
Anno: 2016
Pagine: 408
Prezzo: 18,50 euro
Codice ISBN: 978-88-566-4787-7

Lisa Genova è tornata ad affacciarsi sul palcoscenico della narrativa. Neuropsichiatra americana, ha avuto un clamoroso esordio letterario con il romanzo Still Alice (tr. it. Perdersi, Piemme 2010). Bestseller internazionale, è diventato anche un film. La protagonista, malata di Alzheimer, è stata magistralmente interpretata da Julienne Moore. Un successo consacrato dall’Oscar. Sullo sfondo della narrazione c’era un vissuto autobiografico: la madre di Lisa Genova era stata affetta da questa patologia. Tra le righe dell’ultimo romanzo: La scelta di Katie (Piemme 2016) leggiamo non l’esperienza biografica ma quella professionale dell’autrice. In quanto neuropsichiatra, Lisa Genova ha sicuramente conoscenza di una delle malattie neologiche più crudeli: la corea di Huntington. Nel romanzo è la vita del poliziotto Joe O’Brian a essere sconvolta. Quarantenne, comincia ad accusare i primi sintomi. Finché la malattia gli viene inequivocabilmente diagnosticata. Emerge anche il tratto ereditario: la madre ne era stata colpita, benché la patologia fosse stata coperta da una diagnosi abborracciata. A questo punto anche la vita dei quattro figli di Joe è tagliata in due. Hanno il cinquanta per cento di probabilità di aver ereditato la malattia. Si affaccia il problema della scelta: fare o no il test genetico per sapere se hanno contratto il male. Conoscere un’eventuale diagnosi positiva “è come avere una bomba in testa che ticchetta”; ma vivere con la continua incertezza è peggio che sapere di avere la malattia.
Quale strada percorreranno i quattro figli? Quale sarà la scelta di Katie, la minore? Su questi interrogativi si sviluppa il romanzo. Le preferenze personali sono diverse. Ma quel che emerge al termine dei percorsi esistenziali è la decisione, sostanziata di saggezza, fatta propria da Katie: “Prima pensava che scoprirsi positiva avrebbe cambiato tutto. Certo, se è positiva il futuro cambierà. Ma il futuro è una fantasia. Esiste solo il presente”. La scelta di Katie sarà di concentrarsi sulle ragioni di vivere adesso: che la diagnosi sia positiva o negativa, la priorità andrà al vivere, non al morire. Sentiamo l’eco lontana degli insegnamenti sul saper vivere che lo scrittore Kurt Vonnegut ha impartito a tanti studenti americani nei discorsi di laurea che è stato invitato a tenere. Il concentrato di saggezza che aveva imparato da uno zio è diventato anche il titolo del libro che raccoglie le migliori di quelle allocuzioni: Quando siete felici, fateci caso (Minimumfax, 2015). E’ quanto ha imparato la famiglia O’Brian, al termine del romanzo.

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Sandro Spinsanti (sandro.spinsanti@gmail.com)

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