Autori: Roberto Mancini, Armando Massarenti
Edizione: ASMEPA
Anno: 2013
Pagine: 54
Prezzo: 5 euro
Codice ISBN: 978-88-97620-70-9

Il felice testo riassuma una conferenza tenuta dai due autori nell’ambito degli Incontri a tema organizzati dalla Accademia di Medicina Palliativa di Bologna nel 2013 ed è centrato sulla cura del pensiero come fodamentale attività della cura di sé. In linea con il pensiero stoico, per essere pesone migliori occorre aver cura del proprio pensiero per poter “pensare bene”; la logica ci può, infatti, consentire di evitare gli errori della mente così come la fisica aiuta a sapere come stanno veramente le cose al di là degli inganni dei nostri sensi. Tutto ciò è ancora più importante nell’epoca odierna in cui la cura del pensiero non è un’esperienza diffusa nella società, creando quella condizione per cui “stiamo viaggiando ma non sappiamo chi sia alla guida e in che direzione stia andando”. La pigrizia intellettuale, la mancanza del pensiero “critico”, l’illusione di possedere la verità ci impediscono di conservare un lucido rapporto con la realtà concreta che, ahimè, non è mai spontaneo e facile da acquisire e mentenere. Invertire la rinuncia al pensiero riflessivo, aprirsi al confronto con analisi scomode della realtà esteriore o interiore ci può consenitire di far diventare la mente un grande servitore e non il padrone di noi stessi.

Infine, considerando quanto si pensi non solo con il cervello ma anche con la nostra umanità globalmente intesa (emozioni, sentimenti, anima, ecc.) non si può non vedere un robusta collegamento con la visione olisitica che le cure palliative hanno nella loro genesi storica e nella loro pratica quotidiana.

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Luciano Orsi (orsiluciano@gmail.com)

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