Autore: Sonia Ambroset, Luciano Orsi
Edizione: Armando Editore
Anno: 2017
Pagine: 192
Prezzo: 16 euro
Codice ISBN: 886992288X
Una sintesi impeccabile ed equilibrata di sensibilità, apertura intellettuale e rigore accompagna ogni parte di questo libro di Ambroset ed Orsi, dedicato all’ analisi della sofferenza esistenziale alla fine della vita, con il riuscito intento di fornire a chi sta accanto al malato non solo molteplici spunti di analisi e riflessione ma anche elementi concreti di riferimento per la prassi quotidiana.
Se è vero che “nomina sunt consequentia rerum”, la sofferenza esistenziale nel contesto della fine della vita viene qui nominata come “condizione di sofferenza globale” e tracciata come esperienza ben più complessa dei soli sintomi di cui può corredarsi; come nucleo del processo di accompagnamento del morente in cui l’incontro con chi accompagna trascende , senza dimenticarla e senza concedere di esimersene, la dimensione tecnica e professionale, attraverso una richiesta all’operatore di attingere alla propria capacità di Essere.
La dimensione professionale, a sua volta, viene sollecitata ad una visione aperta e scevra di giudizi a priori per garantire quella collaborazione e integrazione indispensabile ad affrontare, attraverso il lavoro in équipe, la complessità del compito di garantire a chi si avvicina alla morte la migliore qualità di vita possibile.
Il testo si dispiega attraverso la descrizione dei fattori che connotano la sofferenza esistenziale del fine vita, come riconoscerli , leggerli e valutarli, fornendone una lettura concreta ed estremamente fruibile e passando poi ad una disamina delle risorse attivabili per questo accompagnamento.
Un capitolo è dedicato all’importanza dell’équipe, definita come strumento reale di lavoro, con lucida e non retorica disamina delle caratteristiche e difficoltà insite nel lavoro di gruppo stesso, attraverso “una lente di sereno disincanto” che consenta di essere consapevoli delle condizioni che esaltano limiti e vantaggi di questo modo di operare.
Di estremo interesse, poi, la parte dedicata alla difficile questione del passaggio da una sofferenza considerata accettabile a una condizione di distress identificabile come vero e proprio sintomo refrattario, con la descrizione di un possibile metodo e strumenti di lavoro che supportino comunicazione e processo decisionale in tutte le fasi e per tutti i soggetti coinvolti.
La parte conclusiva del libro è dedicata alla fondamentale dimensione etico-deontologica della sedazione palliativa, declinata in particolare per il distress esistenziale , a partire dalle definizioni di sedazione e sintomo refrattario, attraverso le indicazioni elencate in letteratura, fino alla descrizione dei diversi tipi di sedazione.
Vengono prese in considerazione le motivazioni per cui, ancora oggi, la pratica della sedazione sia poco conosciuta e viene più volte sottolineato che la cautela nella verifica delle indicazioni e modalità di attuazione della sedazione, non possa giustificare la mancanza di trattamento per un sintomo refrattario ed insopportabile per il malato.
In questa sezione del libro viene ricordato come il concetto di refrattarietà in letteratura, secondo vari autori, sia meno facilmente definibile per la condizione di distress esistenziale ma viene anche chiaramente affermato che gli elementi di “prudenza” sollecitati dalla letteratura stessa non possano escludere l’indicazione clinicamente appropriata ed eticamente lecita, alle stesse precondizioni dei sintomi fisici, per il distress esistenziale. Per arrivare a questa affermazione, che sposta l’onere della prova su chi sostiene le posizioni contrarie alla sedazione palliativa e non su chi si attiva per controllare una sofferenza refrattaria nel fine vita, vengono forniti strumenti rigorosi di analisi etica con argomentazioni limpide sulla precisa distinzione tra sedazione palliativa ed eutanasia, rapporto tra sedazione e limitazione dei trattamenti e vengono date indicazioni esaustive sulla gestione etica del processo decisionale.
Sono , infine, specificati elementi deontologici pertinenti al tema in trattazione per le figure professionali coinvolte nella gestione del fine vita, vengono riportate suggestioni relative a un gruppo di studio per la stesura delle Raccomandazioni della SICP sulla Sedazione Palliativa del 2007 e numerose indicazioni bibliografiche.
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Arianna Cozzolino (ariannacozzolino@gmail.com)