Autore: Massimo Romanò (a cura di)
Edizione: Il Pensiero Scientifico
Anno: 2018
Pagine: 293
Prezzo: 42 euro
Codice ISBN: 9788849006056

Agli autori del libro “Le cure palliative nel paziente con scompenso cardiaco avanzato” va innanzitutto riconosciuto il merito di affrontare un argomento di grande attualità che apre alla sfida culturale delle cure palliative integrate nel paziente non oncologico.

Lo scompenso cardiaco cronico avanzato rappresenta infatti sia quantitativamente (dimensioni del problema) sia qualitativamente (carico sintomatologico, qualità della vita, necessità di una condivisione dei processi decisionali come percorso e non come fatto puntuale, integrazione delle preferenze/volontà del malato nelle scelte di fine vita) una condizione ideale in cui sperimentare un approccio simultaneo e precoce tra cure specialistiche “attive” e cure palliative.

Il testo da ampio spazio, con qualche ripetizione peraltro utile per i molti palliativisti formatisi in ambiente oncologico, alla trattazione degli aspetti fisiopatologici e clinico-terapeutici dell’insufficienza cardiaca, e  sottolinea come la traiettoria di malattia e l’incertezza della prognosi non debbano rappresentare una barriera all’implementazione della cure palliative, quanto una sfida alla contaminazione dei saperi e degli approcci tra tutti i sanitari coinvolti nella complessa gestione di questi pazienti nei vari setting di cura (cardiologo, MMG, medico palliativista).

Tra i punti di forza di questo corposo volume l’impatto fondamentale delle terapie cardiologiche ”attive”, sia farmacologiche che non, sulla qualità di vita dei pazienti, l’apertura al dibattito etico sulla gestione dei dispositivi e dei trattamenti “salva-vita” (defibrillatori impiantabili, LVAD, emodialisi) nella fase end-stage dello  scompenso cardiaco, nel contesto della più ampia tematica della pianificazione anticipata e condivisa delle cure, i ricchi riferimenti bibliografici.

Il testo offre spunti per un approfondimento che dovrà essere poi condotto a livello personale sugli aspetti più squisitamente palliativi e sulle implicazioni pratico-organizzative, per individualizzare nelle realtà locali i percorsi, modelli e scelta dei setting di cura nei quali la complessità del paziente e dei suoi bisogni possa trovare le risposte più appropriate ed efficaci.

Le sfide dell’applicazione delle cure palliative allo scompenso cardiaco sono due: una riguarda il mondo cardiologico relativamente all’introduzione di un approccio centrato sul paziente, più che sull’organo malato, l’altra riguarda le cure palliative ed è relativa ad una una “medicalizzazione palliativa” in linea non più con “low tech-high touch” ma con “right tech-right touch”. Entrambe le sfide rappresentano questioni prioritarie in un contesto socio-demografico nel quale la tematica dell’appropriatezza e proporzionalità e dell’allocazione responsabile delle risorse devono tornare ad essere i criteri fondanti delle scelte di cura.

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Giovanna Gorni (giovannagorni@gmail.com)

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