Autore: Giovanna Razzano
Edizione: G. Giappichelli
Anno: 2019
Pagine: 208
Prezzo: 22 euro
Codice ISBN: 9788892129528

Questo testo è scritto in modo molto leggibile nonostante percorra il crinale etico-giuridico che di per sé è irto, soprattutto nella semantica spesso utilizzata in testi che trattano tali argomenti. Lo scopo del libro è di legare la Legge 219/17 con l’Ordinanza 207/18 della Corte costituzionale collocandole dentro la fitta trama costituita da una interpretazione personalistica della Carta costituzionale italiana, dalla abbondante giurisprudenza relativa alle questioni “eticamente sensibili” oltre che dai Codici deontologici e dai documenti del Comitato Nazionale per la Bioetica.

L’autrice svolge una serrata rassegna del consenso informato, della Pianificazione Condivisa delle Cure, delle Disposizioni Anticipate di Trattamento (DAT), della proporzionalità dei trattamenti nonché delle ipotesi di legalizzazione delle procedure di aiuto medico a morire (suicidio medicalmente assistito ed eutanasia). Tali tematiche vengono analizzate alla luce di una convinta visione personalistica ontologicamente fondata che fa della sacralità o indisponibilità della vita il suo assioma fondamentale. Questo spiega i numerosi rilievi critici rivolti dall’autrice alla Legge 219/17 che gettano profonde ombre su quasi tutti gli articoli di tale legge.

Il lettore in sintonia con la suddetta e legittima visione etica (sinteticamente definibile come “pro-life”) troverà interessanti collegamenti fra i vari documenti e le normative esaminate. Il lettore che, invece, adotta una visione diversa (sinteticamente descrivibile come “pro-choice”) troverà motivi per fondare, in contrapposizione, le sue altrettanto legittime obiezioni e contro-argomentazioni. Quindi per tutti i lettori il libro offre la possibilità di dipanare il filo della riflessione razionale che è quanto mai necessaria per contrastare gli slogan semplificatori che solitamente ammorbano il dibattito pubblico si questi temi.

Quello che può consolare tutti i lettori, sia pro-life che pro-choice, è che l’esegesi dell’autrice fa pulizia di ormai obsoleti concetti (ad es. eutanasia passiva) e valuti come del tutto inopportuna una ipotetica modifica della Legge 219/17 allo scopo di introdurre in essa l’aiuto medico a morire.

Luciano Orsi (orsiluciano@gmail.com)

 

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