Autore: Valérie Perrin
Edizione: Edizioni E/O
Anno: 2020
Pagine: 476
Prezzo: 11,99 euro
Codice ISBN: 9788833571478
Il romanzo racconta la vita di una donna che attraversa molti dolori e tante sofferenze che l’esistenza può infliggere con atroce noncuranza: una donna che nel corso degli anni impara a vivere di piccoli gesti e di momenti quotidiani, diventando silenziosa partecipante delle vite degli altri, soprattutto da quando approda in un cimitero francese che pulsa di personaggi, vivi e morti, che intrecciano le loro vite interpretando amori, passioni, drammi che da un recente o lontano passato si riaffacciano nel presente.
Violette Toussaint è la custode del cimitero di una cittadina della Borgogna. Durante le visite alle tombe dei loro defunti, tante persone vengono a trovarla nella sua casetta vicina al cancello di ingresso e lei ha sempre un sorriso, una parola di conforto per ciascuno e una tazza di caffè.
Un giorno anche un poliziotto di Marsiglia si presenta e per di più con una strana richiesta: sua madre, morta di recente, ha espresso la volontà di essere sepolta in quel cimitero, nella tomba di uno sconosciuto signore del paese e lui vuole scoprire il perchè. Da quel momento, tramite racconti, flashback, diari e corrispondenze intime, la storia personale di Violette si intreccia con la storia dei due defunti e soprattutto con quella del poliziotto. Emerge man mano, così, che la vita di Violette è stata complicata, spesso è stata abitata da vicende tragiche, ma proprio per questo lei ha imparato l’ottimismo e la meraviglia che leggendo ci pervadono con delicatezza insieme alle tinte un po’malinconiche che affiorano dal libro.
Questo è un libro delicato e profondo, che quando finisce ti lascia il dispiacere di dover salutare personaggi così reali e sinceri di cui ti mancherà la compagnia.
Un libro che ci ricorda che avere cura dei riti, dei dolenti e dei vivi, permette di aver cura di sé e della vita, permette di tornare a vivere anche dopo i dolori più terribili.
Un libro sulla capacità umana di trasformarsi, di godere dell’amicizia e di ritrovare l’amore anche quando sembra impossibile avere ancora la fiducia di aprirsi ad esso.
Un libro che permette di stare con i morti e con il lutto con confidente amicizia, senza paura e con tenerezza, come spesso, forse, ci piacerebbe saper stare e come, nel nostro lavoro, ci sarà capitato di trovarci, beneficiando con gratitudine di questo privilegio.
Attraversando la vita di Violette, dei suoi improbabili e originali compagni di vita nel suo piccolo cimitero, grazie ai discorsi funebri che ogni volta lei trascrive e ci racconta, le ferite e le paure della sua vita trovano balsamo e cura, confortando anche le nostre piccole e grandi paure e portandoci con sorpresa, ad una dolce confidenza con un luogo che accudisce e conforta, che pullula di vita come mai avremmo, forse, pensato potesse accadere in un cimitero.
E riscopriamo, se già non lo avevamo intuito, che nei luoghi dove la morte è più presente la vita è più svelata, profonda e autentica. E ritroviamo così la certezza che la cura, dei dolenti, dei morti, dei riti così come dei vivi e dei sofferenti, è la chiave per la trasformazione dell’esistenza, individuale e collettiva in una esistenza migliore.
Laura Campanello (campanellolaura@gmail.com )
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