Autore: Giovanni Fornero
Edizione: UTET
Anno: 2020
Pagine: 816
Prezzo: 35 euro
Codice ISBN: 9788851177959

Il primo pregio che va segnalato nel recensire questo libro è l’essere completamente centrato su una delle questioni più centrali della bioetica: l’indisponibilità o la disponibilità della (propria) vita. Questa è una questione focale nel dibattitto bioetico e giuridico da ormai vari decenni ed è il motore dei conflitti di opinione che hanno accompagnato e continuano ad accompagnare i casi paradigmatici della bioetica di fine vita (Terry Schiavo, Miss B, Diane Pretty, Eluana Englaro, Piergiorgio Welby, DJ Fabo, Davide Trentini, tanto per citarne alcuni).

L’autore, filosofo e saggista di chiara fama, analizza minuziosamente i vari aspetti filosofici e giuridici del tema esponendo con rigore le giustificazioni portate dai rispettivi sostenitori delle due tesi contrapposte.

Nonostante la ricchezza delle numerose e approfondite citazioni, la comprensione del testo è resa possibile a tutti i lettori grazie ad un linguaggio chiaro e ad una esposizione lineare. Questo volume fa riflettere a fondo, permettendo al lettore di acquisire una consapevolezza della propria posizione etica, indipendentemente che sia a favore o contro la disponibilità della (propria) vita.

Infatti, pur essendo la posizione dell’autore dichiarata fin dal sottotitolo, il libro non è improntato ad uno spirito retoricamente partigiano; piuttosto Giovanni Fornero ha sezionato con grande perizia la vexata quaestio fornendo elementi della logica giuridica e filosofica su cui ciascuno può argomentare le proprie tesi.

Luciano Orsi (orsiluciano@gmail.com)

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