Autore: Giampaolo Collecchia, Riccardo De Gobbi
Edizione: Il Pensiero Scientifico Editore
Anno: 2020
Pagine: 264
Prezzo: 22 euro
Codice ISBN: 9788849006971

Al di fuori di pochi settori specialistici o del mondo della ricerca, pochi sanitari sono consapevoli di una rivoluzione che non è più alle porte della Medicina perchè vi è ormai entrata molto di più di quanto non si avverta; rivoluzione che ha i nomi di Intelligenza Artificiale (IA) e Medicina Digitale. Gli autori, medici di Medicina Generale che da anni studiano l’IA ed i suoi sempre più penetranti e intricati rapporti con la Medicina tradizionale, offrono a tutti i lettori, non necessariamente sanitari, un ampio panorama su cosa sia e come funzioni l’IA, sulle sue indubbie ed enormi possibilità e potenzialità, ma rigorosamente ne evidenziano anche i lati oscuri, la fragilità, le frequenti carenze di prove di efficacia, soprattutto relativamente agli esiti realmente importanti per i malati.

Leggendo il libro, opportunamente scritto su due livelli, uno più sintetico (i box riassuntivi) e l’altro più analitico (il resto dei capitoli) si acquisiscono molte informazioni che permettono a chiunque di iniziare a familiarizzarsi con concetti quali: il deep learning, i big-data, Internet delle cose, machine learning, mobile health, sistemi terapeutici-assistenziali basati su avatar o robot, reti neurali, black-box. Nella lettura del testo, scorrevole anche per il lettore “naïve”, vengono illustrate le numerose applicazioni nel campo della diagnostica per immagini (radiologia, anatomia-patologica, dermatologia, ecc.), della psicologia e psichiatria, della farmacologia, ecc..

Oltre alle molte informazioni di qualità, dal libro arrivano anche perentori moniti da tener sempre ben presenti: “L’IA non ha nulla a che vedere con l’intelligenza degli esseri umani: è un vero e proprio “nuovo mondo” che dobbiamo almeno conoscere per non essere sopraffatti.”; “Non è vero che i computer fanno solo quello che sono programmati a fare”. I moniti non sono solo di tono pessimistico poiché il fil rouge del testo porta ad un’apertura all’ingresso, peraltro già in atto, dell’IA nella Medicina; apertura però ispirata non ad un entusiasmo acritico ma ad una prudente e rigorosa valutazione, anche sulla scia di quanto precedentemente indicato da Umberto Eco che considerava il mondo digitale e Internet non come  minacce ma come risorse purché approcciate con un continuo aggiornamento, mente aperta e spirito critico. In tal senso gli autori formulano uno stimolante invito alle varie generazioni di medici e sanitari che si stanno confrontando con l’IA, in particolare ai babyboomer (la vecchia generazione “analogica”) che possono contribuire alla costruzione di tale spirito critico in modo da trasmettere ai trentenni più tecnologici e, soprattutto, ai millennial (generazione digitale) in arrivo nelle facoltà di Medicina, quel pensiero etico-filosofico che va da Ippocrate a Popper, passando per Aristotele, Platone, Cartesio, Locke, Voltaire, Kant.

Luciano Orsi (orsiluciano@gmail.com)

 

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