Autore: Michela Murgia
Edizione: Mondadori Strade Blu
Anno: 2023
Pagine: 144
Prezzo: 18 euro
Codice ISBN: 9788804774891

In una recente intervista ad Alzo Cazzullo per il Corriere della Sera (https://www.corriere.it/cronache/23_maggio_06/michela-murgia-intervista-613411b8-eb75-11ed-b6da-0a1fd7305281.shtml ), Michela Murgia ha raccontato la sua malattia – un tumore renale al quarto stadio – con la caratteristica coerenza, sincerità e linearità di pensiero che sono state sempre il suo modus vivendi e operandi, che nel suo caso è anche scribendi.

Chi ha letto “Accabadora” conosce bene il grande rispetto della scrittrice per la vita e per la morte, parimenti, e attraverso le parole e i gesti di Tzia Bonaria Urrai, insegna al lettore quella sapienza millenaria riguardo alle cose della vita e della morte, che talvolta si traduce nell’amorevole gesto finale dell’accabadora come ultima madre di tutte le creature. E allora non è difficile comprendere come i primi due racconti, che aprono “Tre ciotole”, siano un chiaro inno alla vita con un preciso piano condiviso di cure, come diremmo noi addetti ai lavori.

Sorprende la capacità di accettazione della malattia, mai passiva, ma sempre attraverso un percorso di amore per la vita, di libertà di pensiero, di condivisione del proprio corpo e della propria esistenza con la malattia, che non è mai il nemico da combattere, ma un complice della propria complessità, intrinseca all’essere umano. Ed è nel susseguirsi dei racconti, dodici in tutto, apparentemente slegati, ma che in realtà costruiscono una storia di intrecci, che il lettore può osservare gli anonimi protagonisti senza giudicare e senza pregiudizi, perchè protagonista indiscussa è sempre e solo la vita, con le sue contraddizioni, incoerenze, follie, che la rendono unica e come tale preziosa.

Forse, qualche lettore avrà chiuso il libro canticchiando una celebre canzone di Vasco Rossi che faceva più o meno così:
“La vita non è facile
ma a volte basta un complice
e tutto è già più semplice!”

E quel complice, molto spesso, siamo noi stessi, in una forma inedita.

Erika Poggiali (erikapoggiali2@gmail.com)


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Corriere della Sera, 23 maggio 2023
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