Autore: Sonia Ambroset
Edizione: Armando Editore
Anno: 2023
Pagine: 172
Prezzo: 16 euro
Codice ISBN: 979-12-5984-501-6
Anche questa volta Sonia Ambroset ci offre un libro quanto mai prezioso: una profonda riflessione lungamente meditata sul suicidio assistito ed una ardita esplorazione sugli intricati confini fra esso e le cure palliative. È una riflessione onesta, coraggiosa e scomoda, tanto per l’autrice che per il lettore (sanitario o cittadino), perchè questo specifico settore del fine vita, quello della morte volontaria, costringe a guardarci dentro, ad esaminare con franchezza i nostri orientamenti morali e antropologici.
Non per nulla l’autrice apre il libro con specifici consigli per chi vuole aprirsi ad un tale tipo di lettura e, per contrappasso, sconsigliandone la lettura a chi vuole rimanere abbarbicato alle proprie credenze comunque acquisite. Questo è un testo che, sia pur con tocco garbato e rispetto, scava profondamente dentro le nostre emozioni e convinzioni (sia pro che contro la morte volontaria assistita) e pertanto è fatto di pagine su cui occorre meditare con mente aperta.
Per il mondo delle cure palliative sono importanti i confini che Sonia Ambroset traccia con chiarezza e precisione tra il suicidio (medicalmente) assistito e le cure palliative, contribuendo così ad una indispensabile opera di chiarificazione tra due fattispecie che sono e devono rimanere diverse e che non devono essere confuse, come invece spesso succede nel dibattito pubblico, soprattutto a livello mediatico. Queste considerazioni sono ancora più valide quando Sonia Ambroset approfondisce con perizia esperta gli elementi culturali che sono comuni a queste due pratiche: la concezione di “dolore totale” che include il distress esistenziale, la valutazione della capacità di agire e della consapevolezza delle volontà del malato, la tutela del principio etico di autonomia (autodeterminazione) alla luce di un atteggiamento di rispetto e di non giudizio.
Una delle caratteristiche di pregio del libro è il suo entrare in media res dopo aver delineato con rigore le cornici concettuali e gli orizzonti valoriali ed antropologici che caratterizzano la delicata tematica dell’anticipazione della propria morte. L’autrice fornisce inoltre molte indicazioni precise e pragmatiche sui punti essenziali del morte volontaria assistita quali l’opportunità di un’offerta preliminare di cure palliative, l’accertamento della volontà della persona malata, il supporto alle persone a lui care. Tali cruciali aspetti vengono approfonditi con grande perizia sempre mantenendo uno stretto legame con la realtà quotidiana dei vissuti di malattia in fase avanzata o terminale.
È quasi superfluo aggiungere che la lettura di queste scorrevoli pagine deve essere lenta, meditata, lasciando lavorare dentro di noi idee, impostazioni concettuali, conoscenze ed esperienze professionali e personali. Proprio come ha fatto l’autrice di fronte alla fatidica domanda da cui è nato il libro: “Tu lo faresti?”.
Luciano Orsi (orsiluciano@gmail.com)
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