Autore: Peter Cameron (traduzione di Giuseppina Oneto)
Edizione: Gli Adelphi
Anno: 2007
Pagine: 206
Prezzo: 17,50 euro
Codice ISBN: 9788845921810

Uscito per la prima volta nel 2007, James e i suoi pensieri tornano nelle librerie a diritto come “romanzo di formazione” della letteratura “young adult” tanto da essere uno dei libri più consigliati ai liceali italiani con motivazioni diverse e tutte valide. Ciascun lettore, nessuno escluso per età, ne troverà una mentre farà conoscenza con James Sveck, il diciottene protagonista del romanzo, che nell’estate post-maturità si trova in quel momento della vita – l’adolescenza – in cui tutto sembra fuoriposto, sbagliato, incomprensibile o fastidioso, in primis noi stessi.

Figlio della borghesia americana modello newyorkese super performante, i genitori, divorziati e strampalati, incapaci di relazionarsi tra di loro e con il figlio, lo vorrebbero iscritto all’università, come nelle migliori tradizioni, ma James, amante dell’arte e appassionato di letteratura, ricerca la solitudine e il silenzio in una casa su internet nel Midwest per allontanarsi da quel mondo degli adulti che invece di accoglierlo, lo ha deluso e gli appare  “stupidamente brutale e pericoloso come il regno dell’infanzia”.

Per risolvere il conflitto con il figlio, incapaci di instaurare un dialogo, James “il disadattato” viene indirizzato dai genitori ad una psichiatra vecchio stampo, che secondo loro dovrebbe risolvere tutti i suoi problemi. Ma è d’obbligo il condizionale ed è chiaro ad un lettore adulto e “vaccinato”, che la chiave per attraversare questo momento della vita non è “sapere cosa fare”, ma piuttosto vivere tutte le esperienze, siano esse di felicità contagiosa o di dolore struggente, con la consapevolezza che Ovidio ci incitava ad avere, anche a noi, adolescenti liceali molti anni fa, nella frase che apre il libro di Cameron. “Perfer et obdura! Dolor hic tibi proderit olim”, Sopporta e resisti! Un giorno questo dolore ti sarà utile. E se vero che questa frase è per tutti i boomer (per usare un’espressione da generazione Z) la sintesi del passaggio dall’adolescenza all’età adulta, è altrettanto vero che può suonare uno slogan per chi quella fatica la deve compiere, vivere e interiorizzare per cercare di trarre il meglio da tutto ciò che la vita propone, sempre e comunque. Do ragione a James: non è semplice e non è immediato. Ed è vero, il mondo degli adulti non è l’Eden e noi adulti facciamo in fretta a dimenticarci le fatiche, le paure e il dolore, che accompagnano tutte le fasi del cambiamento, di qualsiasi natura, non solo l’inizio dell’età adulta.

Leggere questo libro, ascoltare con attenzione e senza pregudizio le parole di James, accettarle per quelle che sono senza necessariamente dover trovare la soluzione o cercare una giustificazione, è un esercizio di stile, come direbbe Queneau, ovvero un breve manuale di istruzioni per ricordarci chi eravamo e quel momento di enigmistica della vita i cui significati ci sembravano nascosti o incomprensibili. La riflessione di Nanette, l’amata (da James ma anche dai lettori) nonna di James, che lui stesso definisce “la persona che più gli piace in assoluto”, andrebbe appesa sul frigorifero di casa e riletta ad alta voce quando arrivano le sciagure, perché arrivano, a volte lente, a volte tempestose, in qualsiasi momento della vita. E come ci insegna Nanette, sono “un dono crudele, ma pur sempre un dono….perché le brutte esperienze aiutano, servono a capire che cosa dobbiamo fare davvero. Il difficile è non lasciarsi abbattere dai momenti brutti”.

Erika Poggiali (erikapoggiali2@gmail.com)

Link: https://www.adelphi.it/libro/9788845921810

 

 


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