Negli ultimi anni, anche in Italia, le Cure Palliative non si occupano solo dei pazienti alla fine della vita ma, sempre di più, si sono sviluppati modelli assistenziali di presa in carico precoce o simultanea: molte sono le difficoltà su come e quando inserire il consenso informato nel percorso di malattia di un paziente per il quale il rapporto costo-beneficio delle terapie causali comincia ad essere messo in discussione e si prospetta l’avvio verso la presa in carico nella Rete delle Cure Palliative.
L’informazione non può identificarsi con la consapevolezza certa di diagnosi e prognosi, questo ancora di più per le patologie croniche non oncologiche nelle quali l’evoluzione clinica e quindi prognostica è spesso incerta, magari formalizzata in un modulo di consenso da considerarsi quasi come un prerequisito per la presa in carico in un percorso palliativo.
In ogni caso tutte le difficoltà non consentono di eludere il dovere della corretta informazione sull’indicazione, appropriatezza, obiettivi attesi e finalità delle cure proposte: è evidente che l’informazione e soprattutto il coinvolgimento e la condivisione del malato nelle scelte terapeutiche, sono atti indispensabili e necessari per rendere legittimo l’atto medico anche in Cure Palliative.
Il Consiglio Direttivo della SICP ha deciso elaborare il documento di raccomandazioni sul tema del consenso informato in cure palliative, non solo perché questo sia un riferimento scientifico autorevole per il nostro settore, ma soprattutto perché possa rappresentare uno strumento pratico, solido dal punto di vista etico, giuridico e deontologico e utilizzabile, dal punto di vista psicologico e organizzativo per supportare il lavoro quotidiano degli operatori delle Reti di Cure Palliative in Italia.
ALLEGATI
Informazione e consenso progressivo in Cure Palliative SCARICA