Ha suscitato grande stupore e preoccupazione negli operatori sanitari e nella popolazione la decisione della Provincia Autonoma di Trento (delibera n° 1597 del 22/7/2011) e dell’Azienda per i Servizi Sanitari di Trento (delibera 412/2011 del 24/8/2011) di estendere a tutto il territorio provinciale la modalità della consulenza palliativa, senza prevedere la possibilità di mantenere o di estendere l’attività delle équipe specialistiche, équipe che lavorano in sinergia con i medici di medicina generale nella logica dell’équipe integrata. Sorprende molto questa decisione di livellare verso il basso un’attività come quella delle cure palliative in una Regione con ampia autonomia in campo sanitario e molte risorse economiche. Infatti, l’attività delle équipe specialistiche ha dimostrato di raggiungere ottimi livelli di qualità, come evidenziato dall’alta prevalenza dei decessi a domicilio, dal basso numero delle chiamate del 118 e dei ricoveri ospedalieri in fase terminale e dal minor costo dei malati seguiti in questo modo rispetto a quelli gestiti con la semplice e sporadica consulenza palliativa; questi dati saranno pubblicati nei prossimi mesi sulla Rivista Italiana di Cure Palliative. Tale decisione sorprende ancor di più tenendo conto del forte apprezzamento espresso dai medici di medicina generale per la collaborazione con le équipe specialistiche di cure palliative.
 

segnalazione di Luciano Orsi (luciano.orsi@aopoma.it)

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