In Francia si riapre il dibattito sui temi etici del fine vita dopo l’affermazione del candidato socialista François Hollande di voler legalizzare, in caso di vittoria, l’eutanasia. Louis Puybasset, direttore del Reparto di rianimazione dell’Ospedale Pitié-Salpêtrière a Parigi, nel libro “Eutanasia il dibattito troncato”, scritto insieme alla giornalista Marine Lamoureux, cerca di fare chiarezza: la risposta all’accanimento terapeutico e all’eutanasia sono le cure palliative.
In Gran Bretagna Tony Nicklinson, manager di 57 anni, affetto da una di locked-in syndrome (tetraplegia con conservazione delle capacità mentale) per ictus del tronco cerebrale ha chiesto alla High Court inglese (equivalente alla nostra Corte Costituzionale) di derogare alla legge che punisce chi attivamente aiuti un malato a morire (eutanasia e suicidio medicalmente assistito). L’attuale legislazione inglese violerebbe, secondo Nicklinson, la libertà personale di gestire il proprio morire. Nel 2009 il procuratore generale inglese ha ammesso che è improbabile che venga perseguita una persona che aiuta un amico o un parente in condizioni terminali a morire (mercy killing). Nel prossimo marzo la Camera dei Comuni dovrebbe discutere un progetto di legge sul suicidio medicalmente assistito.
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– clicca qui per leggere l’articolo sul caso Tony Nicklinson
 

Luciano Orsi su segnalazione di Angelica Burgio (info@sicp.it)

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