Nel suo 24° rapporto Italia 2012 l’autorevole istituto di ricerca politico-economica e sociale dedica i primi due interessanti capitoli alla morte e alle direttive anticipate. Nel primo capitolo, ‘vita e morte’, viene illustrata la nostra persistente difficoltà a far pace con la morte a causa della rinuncia della società tardo-moderna a elaborare collettivamente il lutto fino a determinare la carenza di una pedagogia del lutto stesso; anche Internet, pur reintroducendo una risacralizzazione della morte sembra operare in tal senso con il rafforzamento della spettacolarizzazione della morte e con l’invenzione di cimiteri virtuali. Anche Facebook viene indicato sempre più spesso come ‘il nuovo cimitero virtuale’. Il rapporto Eurispes fa però intravedere una ‘terza via’ fra le rigidità culturali e sociali dei secoli precedenti e la morte ignorata dalle biotecnologie e dai cyborg: il concetto di morte come spazio emotivo di ‘socializzazione’. La prima scheda è dedicata al testamento biologico evidenziando che nei sondaggi perdura una netta maggioranza degli italiani favorevoli alle direttive anticipate anche se in lieve flessione (65,8% rispetto al 77,2% del 2011) forse per l’attenuazione della tensione mediatica sul tema. Viene poi sinteticamente illustrata la legislazione in alcune nazioni europee a noi vicine sul tema delle direttive anticipate.
Segnalazione di Luciano Orsi (luciano.orsi@aopoma.it)