L’esperienza clinica ci dice che lo screening delle condizioni cognitive e del delirium alla presa in carico palliativa spesso non è effettuato anche se è noto che un tempestivo riconoscimento del delirium permette, nelle fasi di terminalità non avanzata, un trattamento che può portare a una remissione della confusione mentale e dell’agitazione psicomotoria. Secondo le linee guida del National Institute for Health and Clinical Excellence (NICE) tale valutazione dovrebbe essere effettuata in tutti i malati ricoverati (salvo quelli arrivati nella fase ultimi giorni-ultime ore) che sono a rischio di sviluppare il delirium, fra cui i malati oncologici e i malati terminali (rispettivamente fino all’88% e al 50% di incidenza). Lo studio evidenzia che in due hospice inglesi, nonostante la presenza di strumenti di valutazione presenti in cartella, lo screening per il delirium non viene costantemente effettuato con conseguente sottovalutazione e insufficiente trattamento del delirium, specie quello ipoattivo, che si reputa più frequente di quello iperattivo. In sintesi, questo articolo ci ricorda che dobbiamo valutare più spesso il delirium quando prendiamo in carico i malati.

Smith J, Adcock L. The recognition of delirium in hospice inpatient units. Pall Med 2011, 26:283-5

Su segnalazione di Luciano Orsi (luciano.orsi@aopoma.it)

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