La competenza culturale tradizionalmente intesa, ovvero la capacità di comprendere e gestire malati e famiglie appartenenti a culture diverse, è imperniata sulla conoscenza dei valori, delle credenze e dei comportamenti dei vari gruppi etnici, religiosi e nazionali che compongono la popolazione di malati terminali e delle loro famiglie. Tale approccio risente di una visione statica e monodimensionale della cultura e rischia di essere un rigido e stereotipato elenco di cose che vanno fatte e cose che vanno evitate. Tenendo presente che la cultura è dinamica e multifattoriale non si deve dimenticare che le idee, i costumi, i comportamenti sociali si evolvono all’interno dei singoli gruppi etnici, religiosi e nazionali oltre che all’interno dei singoli individui. Si rende perciò necessario adottare un approccio transculturale fondato sull’esplorazione dei valori, convincimenti e comportamenti dei singoli individui senza dare a per scontato in base alla religione o etnia. L’approccio transculturale richiede perciò lo sviluppo di capacità di comunicazione e relazione con i malati e i loro familiari al fine di scoprire i motivi profondi (bisogni, emozioni, vissuti, valori, reti di relazioni) che stanno alla base dei comportamenti. L’articolo è mirabile per la chiarezza espositiva, la scelta felice di casi clinici reali e la ricchezza delle tabelle contenenti i principi fondamentali dell’approccio transculturale, le competenze richieste oltre che validi esempi di frasi, domande aperte e suggerimenti pratici per una efficace e corretta gestione di questi malati e familiari.

 

Epner DE, Baile WF. Patient-centered care: the key to cultural competence. Ann Oncol 2012;23:33-42

Link

Iscriviti alla newsletter