E’ noto che la dispnea, nonostante sia un sintomo devastante e descritto come il ‘dolore totale’ delle patologie non oncologiche, permane un sintomo ‘invisibile’, ampiamente sottovalutato e sotto trattato. L’articolo riassume le tante conoscenze evidence based e individua i temi su cui si deve ancora fare ricerca. A partire dalla Cochrane review del 2002, si sono accumulate prove sull’efficacia della morfina nella dispnea da cancro e nell’insufficienza respiratoria cronica e ciò vale sia per la via parenterale sia per quella orale. In tale impiego la morfina ha dimostrato di essere sicura (senza episodi di depressione respiratoria) e ben tollerata anche nel malato opioid naive. Le aree su cui la ricerca è aperta sono: l’efficacia di altri oppiacei µ agonisti e di altre vie di somministrazione (per esempio nebulizzazione, transdermica).
Un articolo utile da diffondere presso i medici non palliativisti che trattano insufficienze respiratorie croniche e da citare quando noi palliativisti siamo chiamati in consulenza al fine di abbattere le resistenze prescrittive che tuttora rappresentano, insieme alle paure dei malati, le principali barriere a una corretta ed efficace terapia della dispnea.

Johnson M, Abernethy AP, Currow D. Gaps in the evidence base o of opioids for refractory breathlessness. A future wokplan? J Pain Manage Symptom 2012;43:614-24

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