Il 28 giugno 2013, al convegno IMPACT tenutosi a Firenze, sono stati presentati i risultati del progetto Teseo, innovativo progetto formativo destinato ai medici di medicina generale promosso dalla Società italiana di medicina generale (SIMG). Il progetto Teseo ha sperimentato un nuovo modello formativo del medico di medicina generale ‘con particolare interesse in cure palliative e terapia del dolore’ per dare concreta attuazione alle aggregazioni funzionali territoriali (AFT) previste dalla Legge n. 38/10 e migliorare la qualità di vita dei pazienti con dolore cronico. A un anno di distanza dal primo intervento formativo su un gruppo nazionale di 21 medici con speciale interesse in cure palliative, incaricati della formazione di 335 colleghi sul territorio e di un’attività continuativa di valutazione dell’impatto formativo (Audit), il progetto Teseo si è concluso con risultati soddisfacenti. E’ stato infatti registrato un incremento di visite cliniche specifiche per il dolore, che prima del progetto non rientravano nella pratica clinica del medico di famiglia e che hanno portato a diagnosticare e a tipizzare il dolore in 3.820 pazienti. Inoltre 2.725 di questi malati sono stati inseriti dai medici di famiglia nel registro delle early palliative care con l’obiettivo di identificare precocemente i malati che necessitano di un approccio palliativo come raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Di questi, solo il 28% era malato oncologico, mentre i rimanenti erano affetti da altre patologie, in primis di natura cardiovascolare (16%). Questo percorso formativo ha dato la possibilità a 350 medici di famiglia di riconoscere il tipo di dolore, misurarlo, favorire un aumento dell’appropriatezza diagnostico/terapeutica e identificare, tra i loro malati, coloro che si stavano avvicinando alla fine della vita, dedicando loro uno spazio specifico per valutarne i bisogni. La centralità dei bisogni del paziente, elemento chiave del progetto Teseo, verrà ripresa dal progetto Arianna, studio osservazionale promosso da Agenas, che si proporrà l’obiettivo di migliorare l’accesso alle cure palliative domiciliari per i malati con patologie croniche in fase evolutiva attraverso la sperimentazione di un modello organizzativo integrato di cure palliative. Il progetto Arianna avrà infatti lo scopo di valutare i percorsi integrati di cure palliative domiciliari, di base e specialistici, per individuare precocemente i malati che si avviano alla fine della vita dando una risposta ai loro bisogni e a quelli dei familiari.