Questo studio mette a confronto le family conference attuate con presenza del malato con quelle avvenute in sua assenza. Ne risulta che la partecipazione del malato a questi incontri non aumenta lo stress emotivo del caregiver e dei familiari presenti mentre aumenta la probabilità che si parli degli obiettivi di cura e riduce la frequenza di temi quali i sintomi della terminalità, la prognosi, la nutrizione e l’idratazione alla fine della vita. I dati di letteratura indicano questi ultimi temi come prevalenti nelle conversazioni con i familiari. Se ne può dedurre che, essendo i bisogni informativi dei malati non del tutto coincidenti con quelli dei familiari, è opportuno organizzare family conference differenziate con presenza e assenza dei malati in modo da rispondere a tali bisogni differenziati.
La presenza del malato nelle family conference è utile e non troppo stressante per il malato e i familiari
28/02/2014 | News
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