Il 5 giugno 2015 la Corte Europea di Strasburgo ha pronunciato un parere favorevole alla sospensione dell’alimentazione per Vincent Lambert, tetraplegico francese di 39 anni in coma dal 2008 a causa di un incidente in moto, affermando che l’interruzione della nutrizione e idratazione artificiali autorizzata dal Consiglio di Stato francese non violano il diritto alla vita sancito dall’articolo 2 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo. In particolare i giudici di Strasburgo hanno stabilito che “l’interpretazione data dal Consiglio di Stato della legislazione francese (legge Leonetti) e la procedura seguita per arrivare alla decisione, condotta in maniera meticolosa, è compatibile con i requisiti imposti dall’articolo 2 della Convenzione europea dei diritti umani”.  In sintesi, per la Corte di Strasburgo non si può definire l’interruzione dell’alimentazione e dell’idratazione artificiali come eutanasia poiché è da classificare come una decisione medica di interrompere un trattamento che il paziente non vuole più o che i sanitari ritengono essere solo accanimento terapeutico. In analogia con un altro caso storico anche la vicenda di Vincent Lambert ha visto contrapporsi i genitori (che si sono opposti alla sospensione del trattamento presentando il ricorso alla Corte Europea) alla moglie ed ai medici che erano invece favorevoli alla sospensione dell’alimentazione artificiale.

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Luciano Orsi (luciano.orsi@aopoma.it)

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