Nel 2012 la ABIM (American Board of Internal Medicine) Foundation ha lanciato negli Stati Uniti la campagna Choosing Wisely (Scegliendo Saggiamente) che ha come obiettivo quello di fornire raccomandazioni atte ad evitare tests medici, trattamenti e procedure dispendiose o non necessarie. La campagna ha coinvolto in tavoli di discussione non solo professionisti sanitari ma anche pazienti e caregivers. A partire dal 2013 ne è scaturita una lista di pratiche ad alta probabilità di inappropriatezza, recentemente aggiornate. La prima consiste nell’evitare l’utilizzo di sonde percutanee per la nutrizione in pazienti con demenza in fase avanzata, una scelta che spesso ci si para dinanzi e che arreca molta sofferenza soprattutto nei famigliari di questi pazienti. Esistono forti evidenze che la nutrizione artificiale non apporta benefici in termini di prolungamento della sopravvivenza o di miglioramento della qualità di vita. Anzi possono verificarsi complicanze quali sovraccarico di liquidi, diarrea, addominalgie, lesioni da decubito, minore interazione sociale e maggior rischio di aspirazione. Nella fase finale di queste malattie sarebbe consigliabile la nutrizione orale assistita, concentrata su comfort e interazione umana piuttosto che su obiettivi puramente nutrizionali. Il dibattito si pone negli stessi termini anche per la fase avanzata della malattia oncologica.
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Daniela Martinelli ( daniela.martinelli@aopoma.it )