Il Personal Social Services Research Unit (PSSRU) della Scuola di Economia e Politiche Sociali di Londra ha recentemente pubblicato, su commissione della Marie Curie Foundation, la fotografia della situazione inglese relativamente all’offerta di cure palliative nelle quattro regioni del Paese: England, Wales, Northern Ireland e Scotland. Lo studio analizza nel dettaglio le caratteristiche sociodemografiche e cliniche della popolazione che necessita di un intervento di cure palliative sottolineando da una parte la persistenza di fattori territoriali di disuguaglianza e allertando dall’altra sul rapido incremento del bisogno, soprattutto tra i malati non-oncologici dei quali viene stimato il raddoppio entro il 2037. Nonostante la maggior parte dei malati terminali inglesi dichiari di ricevere cure palliative di buona o ottima qualità gli Autori stimano che ogni anno sono almeno 90.000 in Inghilterra, 6.000 in Galles, 3.000 nell’Irlanda del Nord e 11.000 in Scozia le persone che potrebbero beneficiare di cure palliative ma che non vengono inserite in uno specifico percorso di cura. Lo studio rileva peraltro che nonostante le raccomandazioni nazionali solo il 21% delle strutture ospedaliere offre un servizio specialistico di cure palliative attivo 7 giorni su 7 (il 73% dei servizi è organizzato per un’assistenza attiva 5 giorni su 7). Sul fronte clinico il report affronta diversi temi tra i quali il dolore, il cui controllo risente ancora oggi del setting di cura: solo il 39% dei pazienti assistiti in ospedale ha un dolore “completamente controllato ad ogni ora del giorno e della notte” contro il 46% di quelli assistiti a domicilio e il 63% di coloro che sono ricoverati in hospice.

Clicca qui per scaricare il documento: Equity in the Provision of Palliative Care in the UK: Review of Evidence.

Contatto: Massimo Pizzuto ( massimo.pizzuto@fastwebnet.it)

Iscriviti alla newsletter