E’ uno studio canadese condotto con l’obiettivo di identificare quattro popolazioni di pazienti non oncologici che potrebbero trarre beneficio da un approccio di tipo palliativo. In aggiunta alle valutazioni standard degli aspetti fisici, psicologici e spirituali dell’esperienza del paziente è stato utilizzato il Patient Dignity Inventory (PDI), uno strumento di screening del distress di pazienti alla fine della vita. Allo scopo sono stati reclutati 404 partecipanti  divisi tra pazienti con Sclerosi Laterale Amiotrofica in fase avanzata, BroncoPneumopatia Cronica Ostruttiva in fase avanzata, Insufficienza Renale allo stadio terminale e anziani fragili istituzionalizzati. La perdita di dignità non differisce significativamente tra le quattro popolazioni prese in esame ed è paragonabile a quella di pazienti con tumore in fase terminale. Nonostante questo le cure palliative tendono ad essere sottoutilizzate o addirittura neppure offerte in questo tipo di patologie. Ogni gruppo poi ha delle caratteristiche uniche e ben distinte di distress fisico, psicologico ed esistenziale, la cui conoscenza può permetterci di capire meglio come poter far fronte ai loro bisogni di cure palliative. Ancora una volta uno studio che supporta il razionale di una precoce integrazione delle cure palliative.

 

Daniela Martinelli (daniela.martinelli@aopoma.it)

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