Partire dai fondamenti della propria cultura, quella maori, per realizzare un documento-guida sull’approccio clinico-assistenziale al malato negli ultimi giorni di vita: questo il lavoro prodotto e pubblicato nel 2015 dal Ministero della Sanità neozelandese, mosso dall’intenzione di superare le criticità del modello Liverpool Care Patway.
Secondo il pensiero olistico maori la “salute” può essere rappresentata come le quattro pietre angolari di una casa, ciascuna delle quali è indispensabile a garantire il benessere di ciascun individuo (te taha tinana: il benessere fisico individuale; te taha wha¯nau: il benessere del nucleo familiare; te taha hinengaro: la salute mentale, espressione di pensieri e sentimenti; te taha wairua: il benessere spirituale.
Il documento è suddiviso in quattro capitoli. Il primo sancisce alcuni principi imprescindibili per un corretto approccio al malato morente: la visione olistica delle cure centrate sul paziente, il tema della comunicazione al paziente e ai suoi familiari, l’appropriatezza delle cure basata su un modello integrato e sostenibile. Il secondo capitolo affronta in modo analitico la valutazione del malato morente (baseline, ongoing and after death assessment) fornendo in modo originale indicazioni precise e responsabilità in relazione ad ognuna delle “pietre angolari” precedentemente descritte a ciascuno degli “attori” coinvolti: il malato e la famiglia, il personale sanitario, il servizio clinico-assistenziale nel suo complesso e da ultimo, più in generale, il servizio sanitario. Gli ultimi due capitoli infine riportano alcuni esempi attuativi di tipo organizzativo e clinico arricchiti da utili flow chart e tabelle.
Massimo Pizzuto (massimo.pizzuto@fastwebnet.it)