Pubblicato il 28 giugno 2016, il documento “CON DIGNITÀ, FINO ALLA FINE: PAZIENTE E MEDICO “ALLEATI PER LA VITA”. Un contributo al dibattito pubblico sul fine-vita” è centrato sul fine vita e indica la pianificazione terapeutica condivisa come uno strumento importante e “virtuoso” per evitare sia l’eutanasia che la sproporzione terapeutica (cd. “accanimento terapeutico”). Il modello di medicina di riferimento che ispira il documento è quello dell’alleanza medico-paziente ma fortemente declinato sulla condivisione delle scelte. Nel documento vengono sottolineate le relative responsabilità e doveri: in particolare la responsabilità etica del malato di compiere scelte rifiutando trattamenti sproporzionati per eccesso e il dovere etico e deontologico del medico di fornire un’informazioni adeguata e completa affinché il malato possa compiere tali scelte. Viene quindi valorizzato un “approccio in cui la valutazione di appropriatezza clinica, di stampo prettamente tecnico-scientifico (quindi a carico del medico curante), si componga con la valutazione da parte del paziente della propria condizione personale attuale (sul piano esistenziale, fisico, psicologico, spirituale, ecc…), per giungere quindi a comuni decisioni “eticamente adeguate” di terapia o cura, realmente rispondenti al miglior bene del paziente, inteso nella sua integralità”.

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Luciano Orsi (luciano.orsi@asst-mantova.it)

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