‘C’è una regola antica nel teatro: quando hai concluso, non c’è bisogno che tu dica un’altra parola; saluta e pensa che quella gente che hai accontentato nel pensiero e nella parola ti sarà riconoscente. Ciao!
Sono le parole che Dario Fo aveva usato per l’ultimo saluto a Franca Rame. E il 13 ottobre scorso ci ha lasciato anche lui, all’età di 90 anni. ‘Incapace di smettere di essere vivo anche alla fine’, come ha scritto suo figlio. Che dice anche: ‘Ed è morto senza che ci si accanisse su di lui terapeuticamente… È morto bene, nel sonno, mentre gli eravamo vicini. Credo che di più a una vita non si possa chiedere. E forse la sua resistenza di fronte alla morte potrebbe essere utile perché finalmente l’arte, la passione e la solidarietà vengano ammessi nei protocolli medici e prescritti dai dottori sulle ricette mediche insieme ai farmaci: “Tutti i giorni dopo i pasti aiutare qualcuno e fare arte”.’.
L’idea di ritrovarmi, dopo, con Franca in un giardino, lei e io mutati in due begli alberi, il suo magari con le foglie dorate come erano i suoi capelli… sarebbe bellissimo.
Se un qualcosa dovesse esserci dopo, vorrei che fosse così.
(Dario Fo in “Dario e Dio”)
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Daniela Martinelli (daniela.martinelli@asst-mantova.it)