In occasione del Meeting Regionale Europeo della World Medical Association tenutosi in Vaticano il 16-17 novembre, Papa Francesco ha rivolto alla Pontificia Accademia per la Vita e ai partecipanti al convegno un messaggio centrato sulle antiche domande che riguardano la fine della vita terrena ma che oggi assumono forme nuove per l’evoluzione delle conoscenze e della tecnologia. Il Papa riconosce che “gli interventi medici sono diventati sempre più efficaci, ma non sempre sono risolutivi: possono sostenere funzioni biologiche divenute insufficienti, o addirittura sostituirle, ma questo non equivale a promuovere la salute. Occorre quindi un supplemento di saggezza, perché oggi è più insidiosa la tentazione di insistere con trattamenti che producono potenti effetti sul corpo, ma talora non giovano al bene integrale della persona”. Il fondamento di questa visione, ripreso anche da Pio XII nel 1957, sta nel consolidato criterio di proporzionalità, vero e proprio architrave del Magistero che giustifica sul piano etico la rinuncia all’accanimento terapeutico e consente la non attivazione o la sospensione di mezzi terapeutici sproporzionati. Riprendendo in vari punti il Catechismo della Chiesa Cattolica, il Santo Padre approfondisce il modo corretto di applicare il criterio di proporzionalità, valorizzando il ruolo decisionale del malato competent in dialogo con i curanti. Non meno importante è la sottolineatura del rischio crescente di insostenibilità economica dei sistemi sanitari e dell’inequità dell’accesso alle cure a causa del continuo incremento del costo delle nuove tecnologie diagnostico-terapeutiche. Di grande valore è il richiamo del Papa alla prossimità responsabile, esemplificata dalla figura evangelica del Samaritano, che ingiunge di non abbandonare mai il malato anche se giunto alla fase finale; di qui l’esplicito richiamo del messaggio papale al valore delle Cure Palliative non solo sul piano clinico ma anche su quello culturale. Il messaggio si chiude con un importante accenno alla presa di decisioni nell’ambito delle società democratiche caratterizzate da un pluralismo etico e religioso; viene quindi auspicato un confronto pacato, serio e riflessivo che porti alla maggior condivisione possibile e alla tutela dell’uguaglianza e dei soggetti deboli.

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Luciano Orsi (orsiluciano@gmail.com)

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