Un uomo arriva al dipartimento di emergenza di un ospedale in stato di incoscienza, senza possibilità di identificazione o di risalire alla famiglia, con una scritta tatuata sul petto: non rianimare (DNR), seguita dalla sua presunta firma. Tutti i tentativi di trattare le cause reversibili del suo stato di incoscienza per poter raggiungere uno stato mentale adeguato a discutere gli obiettivi dei trattamenti falliscono. A questo punto i curanti sono incerti. I bioeticisti consultati consigliano di rispettare la volontà espressa dal tatuaggio. Dopo il consulto viene trovata una dichiarazione scritta dal paziente sul fine vita coerente col tatuaggio.
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Daniela Martinelli (daniela.martinelli@asst-mantova.it)