Il 10 maggio 2018 è morto in Svizzera David Goodall, ricorrendo al suicidio assistito. Lo scienziato era nato in Inghilterra il 4 aprile 1914. Avete capito bene, proprio 1914. Quando è morto aveva 104 anni. Non aveva malattie gravi, non era un malato terminale (senza per questo intendere che una malattia incurabile giustifichi necessariamente una pratica eutanasica). Ma sentiva che la qualità della sua vita stava continuando a peggiorare. E ha deciso di intraprendere l’ultimo viaggio della sua vita che dall’Australia, dove viveva dal 1948 lo ha portato in una clinica a Basilea.

Ovviamente questa decisione suscita innumerevoli domande, la più spontanea sulla giustezza o meno del gesto, ma anche sull’autodeterminazione, sui progressi della medicina che prolungano la vita in termini di quantità ma non sempre in termini di qualità, sulla nostra posizione personale di fronte alla morte, sul nostro ruolo di operatori sanitari nel dare dignità alla vita anche nella malattia.

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Daniela Martinelli (daniela.martinelli@asst-mantova.it)

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