Il caso è quello di una donna operata per un tumore erroneamente diagnosticato come benigno e morta pochi mesi dopo l’intervento. La sentenza, richiamando le leggi n. 38/2010 sulle cure palliative e n. 291/2017 in materia di disposizioni anticipate di trattamento, afferma il diritto del paziente di operare delle scelte consapevoli circa il fine vita, che non consistono solo nella possibilità di intraprendere un determinato percorso terapeutico tra cui le cure palliative ma anche nella ‘mera accettazione della propria condizione’.
Daniela Martinelli (daniela.martinelli@asst-mantova.it)