Un’oncologa che parla di cure palliative, di come un supporto adeguato in tutte le fasi della malattia può evitare il ricorso all’eutanasia.

Ma parla anche di burnout. Gli oncologi (e i palliativisti, aggiungerei io) sono tra i professionisti più a rischio per quanto riguarda il burnout: lavorare in équipe e condividere le scelte può essere di grande aiuto.

E infine un cenno anche all’autodeterminazione del paziente, che anche se malato rimane una persona con una propria storia, una personale scala di valori, una propria biografia di malattia, quindi con la capacità di poter scegliere quello che è meglio per lui (meglio ancora poi se la scelta scaturisce dall’incontro e dal dialogo con i curanti).

Daniela Martinelli (daniela.martinelli@asst-mantova.it)

Iscriviti alla newsletter