Il 27 luglio 2020 la Corte di Assise di Massa, in merito all’accusa di  istigazione e aiuto al suicidio per la morte di Davide Trentini, ha assolto Mina Welby e Marco Cappato perché il fatto non sussiste per quanto riguarda l’istigazione al suicidio (articolo 580 del Codice penale) e, in merito all’aiuto al suicidio, perché il fatto non costituisce reato in considerazione della sentenza della Corte costituzionale 242/19. Davide Trentini, 53 anni, malato di sclerosi multipla dal 1993, era stato aiutato ad ottenere il suicidio assistito in Svizzera, avvenuto il 13 aprile 2017, tramite una raccolta fondi, un aiuto nel disbrigo delle pratiche amministrative e l’accompagnamento oltre frontiera.

Si attende la pubblicazione delle motivazioni della sentenza per conoscere il fondamento giuridico dell’assoluzione dei due imputati.

Luciano Orsi (orsiluciano@gmail.com)

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