A Riccione ho ascoltato la Professoressa Valentina Di Mattei, che alla fine del suo intervento ha confessato di girare sempre con un libro di poesie in tasca come mezzo terapeutico e ha proposto una poesia di Ungaretti tratta dalla raccolta L’Allegria del 1931. La poesia parla di fragilità e precarietà della condizione umana ma anche della possibilità di risollevarsi dalla tragedia (tema dell’intervento era ‘L’impatto sociale del virus’ all’interno della sessione finale del congresso ‘Il valore delle cure nell’epoca delle incertezze’).
Daniela Martinelli (danimartin@libero.it)