Nella G.U. del 16 luglio 2021, n. 169, è pubblicato il decreto con il quale il Ministero della Salute, in ossequio a quanto previsto dal comma 522 della legge di bilancio 2019, così come modificato e integrato dal decreto milleproroghe 2020 e dalla legge di bilancio 2021, ha individuato i criteri sulla base dei quali le Regioni e le Province autonome certificano l’idoneità ad operare nelle Reti di cure palliative dei medici sprovvisti dei requisiti di cui al DM 28 marzo 2013 così come integrato dal DM 11 agosto 2020.

Il nuovo decreto richiama innanzitutto i requisiti che i medici in servizio, alla data del 31 dicembre 2020, presso le Reti delle cure palliative devono possedere, alla predetta data, per poter essere considerati idonei a operare nelle reti stesse. Si tratta, in sostanza, dei medesimi requisiti indicati nella legge di bilancio 2019, qui di seguito riportati, con evidenza delle novità introdotte dal decreto:

  1. a) esperienza almeno triennale, anche non continuativa, nel campo delle cure palliative prestata nell’ambito di strutture ospedaliere, di strutture residenziali appartenenti alla categoria degli hospice e di unità per le cure palliative (UCP) domiciliari, accreditate per l’erogazione delle cure palliative presso il SSN;
  2. b) congruo numero di ore di attività professionale esercitata – corrispondente ad almeno il 50 per cento dell’orario previsto per il rapporto di lavoro del contratto della sanità pubblica e pertanto pari ad almeno diciannove ore settimanali – e un congruo numero di casi trattati, rispetto all’attività professionale esercitata, pari ad almeno venticinque casi annui;
  3. c) acquisizione di una specifica formazione in cure palliative nell’ambito di percorsi di Educazione continua in medicina (ECM), conseguendo almeno venti crediti ECM, oppure tramite master universitari in cure palliative oppure tramite corsi organizzati dalle regioni e dalle province autonome per l’acquisizione delle competenze di cui all’accordo sancito in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e Province autonome di Trento e di Bolzano il 10 luglio 2014 (rep. Atti n. 87/CSR).

Il decreto individua anche la procedura per il rilascio della certificazione, demandando la disciplina della certificazione stessa a successivo provvedimento delle Regioni e Province autonome, da adottarsi entro 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto (14 settembre 2021), tenendo conto dell’organizzazione e del funzionamento della Rete regionale delle cure palliative.

Il medico, ai sensi dell’art. 3 del nuovo decreto, deve inoltrare, entro 18 mesi dall’entrata in vigore del decreto (16 gennaio 2023), l’istanza per il rilascio della certificazione alla Regione o alla Provincia autonoma di riferimento della struttura pubblica o privata presso la quale prestava servizio alla data del 31 dicembre 2020 corredata dalla seguente documentazione:

i. attestazione relativa all’attività professionale esercitata, rilasciata dal datore di lavoro, dal committente o dal rappresentante legale della struttura presso la quale era in servizio al 31 dicembre 2020, ovvero dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà;

ii. attestazione dell’esperienza professionale rilasciata dal Direttore sanitario di ogni struttura pubblica o privata accreditata della rete nella quale il medico ha svolto la propria attività [requisiti di cui alle lettere a) e b) dell’art. 2 del decreto sopra riportati];

iii. dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà nella quale il medico attesta il possesso dei requisiti di formazione [lettera c) dell’art. 2 del decreto sopra riportata].

Entro 90 giorni dal ricevimento dell’istanza corredata della documentazione sopra descritta le Regioni e le Province autonome certificano il possesso dei requisiti necessari per operare nelle Reti di  cure palliative.

Si rimane ora in attesa delle delibere che le singole Regioni e Province autonome emaneranno in materia.

A questo punto per rispondere a tutti i colleghi che in questi anni hanno manifestato sempre incertezze su chi può essere considerato medico palliativista e quindi abilitato anche a fare i concorsi nella disciplina in cure palliative, si riassumono di seguito i titoli alternativi al futuro diploma di specializzazione in Medicina e Cure Palliative (la Scuola di specializzazione sarà avviata dall’anno accademico 2021/2022 e durerà 4 anni)  che ciascun medico palliativista deve possedere:

  • diploma di specializzazione in una delle discipline equipollenti (ematologia, oncologia, medicina interna, neurologia, geriatria, radioterapia, malattie infettive, pediatria, anestesia, medicina di comunità e delle cure primarie), in alternativa
  • esperienza triennale dei medici in servizio nelle reti di cure palliative di cui alla legge 27 dicembre, n. 147, comma 425, certificata dalla regione di appartenenza in base ai criteri stabiliti dal DM 4 giugno 2015 oppure
  • esperienza triennale dei medici in servizio nelle reti di cure palliative secondo quanto riportato nell’ultimo decreto ministeriale DM 30 giugno 2021, presente nella G.U. del 16 luglio 2021, n. 169.

    Italo Penco (pastpresident.sicp@gmail.com )


RISORSE

Requisiti minimi per i medici delle Reti di CP
Decreto Ministero della Salute, 16 giu 2021
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ALLEGATI

Certificazione requisiti di idoneità per medici delle Reti di CP
Ministero della Salute, G.U. del 16 luglio 2021, n. 169
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