La Regione Marche ha ottemperato in tempi diversi al dettato della legge 38 del 15 marzo 2010 e del successivo accordo Stato-Regioni sui criteri applicativi della suddetta legge che prevede la realizzazione delle tre Reti separate: Rete di cure palliative per l’adulto, Rete di cure palliative e terapia del dolore pediatriche e la Rete di terapia del dolore.
La delibera n. 846 del 12/07/2014 su “Linee di indirizzo per la definizione della Rete di cure palliative” entra nel merito dell’organizzazione di tale Rete dando rilievo e importanza alla creazione delle UCPH che rappresentano il fulcro di tutto il sistema di cure palliative per l’adulto. Gli otto hospice presenti nella Regione Marche vengono di fatto investiti delle funzioni non solo di cura ma anche di coordinamento e controllo di tutto il sistema di cure palliative, ribadendo il principio che le cure palliative non sono solo rivolte al paziente oncologico ma a tutti i pazienti con patologie a carattere cronico degenerativo ad esito infausto.
Con la delibera n. 1285 del 17/11/2014 su “Linee di indirizzo per la definizione della Rete regionale di cure palliative e terapia del dolore pediatrica”, che ha visto per la sua stesura il contributo di professionisti di rilevanza nazionale, si parte dalla constatazione che la Regione Marche avendo 1,5 milioni di abitanti non ha i numeri per poter avere un hospice pediatrico che potrebbe invece essere proposto su base inter-regionale con regioni limitrofe. E’ previsto un centro regionale di riferimento con quattro posti letto presso l’ospedale pediatrico Salesi di Ancona con funzioni di cura ma anche di formazione per il resto della Regione. Si dà importanza alla rete periferica che deve essere in grado di dare risposte ai pazienti presso il proprio domicilio.
Con la delibera 325 del 20/04/2015 sulle “Linee di indirizzo sulla definizione della Rete di terapia del dolore” si pongono le basi della terapia del dolore che prevede un centro hub di riferimento ubicato presso l’ospedale di Macerata con funzioni di coordinamento, di consulenza per i casi più complessi ma anche di formazione. Sono previsti poi un certo numero di centri periferici con personale dedicato per almeno 18 ore settimanali e in grado di garantire una terapia del dolore di base.
Carlo Brunori (carlobrunori@libero.it)
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